Da frequentatrice di musei, ho notato che negli ultimi anni molte grandi gallerie d’arte, di reperti storici e quant’altro, hanno cercato di rendere più fruibile al grande pubblico le collezioni che ospitano. Alcune hanno allestito aree interattive per grandi e piccoli, altre hanno inserito schermi touch-screen per sfogliare i cataloghi e scoprirne le curiosità, magari anche attraverso giochi o quiz, o ancora postazioni per scattarsi fotografie digitali, che grazie alla tecnologia si trasformano in ritratti con  abiti d’epoca o in curiose versioni delle nostre facce se avessimo avuto il DNA dell’uomo di Neanderthal.

La necessità di rendere più accattivante l’arte credo derivi dal fatto che non molti delle nuove generazioni si approccino ad essa con curiosità e cognizione di causa; del resto passare in rassegna solitaria decine e decine di sale, a meno di essere conoscitori appassionati dell’autore, del movimento pittorico, o della storia in caso di manufatti archeologici, per molti è più una tortura che un piacere.

Portare sul grande schermo la pittura credo sia un atto ambizioso, un altro tassello di questo progetto volto ad arrivare al cuore ed alla mente delle persone, a coinvolgerle laddove le mancate conoscenze le allontanino da esperienze simili per mera diffidenza. Si tratta anche, in effetti, di rendere possibili le visite a persone che non possono viaggiare per migliaia di chilometri per raggiungere la sede fisica del polo museale di loro interesse, nonché di rendere tali tour virtuali esperienze più immersive, grazie agli esperti che spiegano cosa si sta vedendo e perché.

Cosa c’entra tutto questo sproloquio con il Giappone?

Ebbene, all’interno della rassegna “La grande arte al cinema“, nella stagione 2017-2018, è stato incluso un grande nome della pittura nipponica, forse il nome più evocativo di tutti:  Katsushika Hokusai.

 

Hokusai dal British Museum

Il British Museum di Londra, nel periodo compreso tra il 25 maggio ed il 13 agosto, ha ospitato una mostra dedicata ad Hokusai, dal titolo “Hokusai, beyond the Great Wave”, che ha riscosso grande apprezzamento del pubblico e della critica, ed i cui biglietti sono stati completamente esauriti.

Proprio a partire da questa esibizione, è stato concepito il film-evento che Nexo Digital porterà nelle sale il 25, 26 e 27 settembre, dedicato all’artista giapponese che più ha influenzato l’arte occidentale, affascinando gli impressionisti e persino Van Gogh, protagonista a sua volta di un’altra proiezione della stessa rassegna.

Le riprese sono state effettuate ad altissima definizione (8K), e non si limitano a mostrare i grandi capolavori per cui Hokusai è celebre, quali La Grande Onda di Kanagawa o le Trentasei vedute del monte Fuji; includono anche numerosi prestiti di opere da collezioni giapponesi ed europee, una visita guidata dalla voce di esperti nei luoghi dove il pittore ha vissuto, note biografiche, spiegazioni sullo stile ukiyo-e di cui è stato uno dei massimi esponenti e sulla risonanza che ha avuto la sua arte nel tempo e nello spazio.

Hai timore di affacciarti alla visione perché non sei un esperto, ma solo curioso?

Non temere! Questo film-documentario, per quanto curato e approfondito, non è concepito prettamente per profondi conoscitori di Hokusai, dell’ukiyo-e o dell’arte in generale, è pensato per il grande pubblico.

E se sei ancora indeciso, ti lascio qui di seguito il trailer, che può certamente darti un’idea più concreta.

Se decidi di andare a vederlo, fammi sapere che ne pensi.